Il passaggio definitivo al mercato libero sarebbe dovuto avvenire a partire dal 1 gennaio del 2023, ma è stato posticipato a gennaio 2024, con un emendamento che istituisce un periodo transitorio a tutele graduali. E ora sembra che il governo vada verso un ulteriore rinvio, da 6 mesi a un anno. Queste sarebbero le intenzioni del Ministero per l’Ambiente e la Sicurezza energetica. La palla ora passa al Cdm, che nel pomeriggio di lunedì 23 ottobre avrà sul tavolo il decreto “Misure urgenti per la sicurezza energetica del Paese”.
Ma cos’è il mercato libero, quali sono le differenze con il mercato tutelato e in che misura questo cambiamento avrà un impatto sulle bollette e sulle spese energetiche? Facciamo il punto.
Energia, cos’è il mercato libero
Nel contesto del mercato libero, le condizioni economiche sono stabilite dai fornitori in un ambiente di sana concorrenza. Questo significa che i consumatori hanno il potere di negoziare tariffe, piani e opzioni che meglio si adattano alle loro esigenze energetiche. Quando si fa riferimento al mercato libero dell’energia, questo si applica a tutti quei clienti che hanno scelto di abbandonare il servizio di maggior tutela.
Il servizio di maggior tutela rappresenta il mercato energetico in cui le condizioni economiche sono regolate dall’Autorità di Regolamentazione per Energia, Reti e Ambiente (ARERA). In questo contesto, il fornitore di energia coincide con il distributore per quanto riguarda l’energia elettrica. Questo significa che le tariffe e le condizioni contrattuali sono standardizzate e uniformi, garantendo un certo grado di protezione per i consumatori.
Capiamo ora quali sono le differenze tra mercato tutelato e mercato libero e quali sono i vantaggi e gli svantaggi di quest’ultimo.
Mercato libero o tutelato: quali differenze?
Le distinzioni tra mercato libero e mercato tutelato risiedono principalmente nelle condizioni economiche e contrattuali che regolamentano l’acquisto di energia elettrica e gas naturale. Nel mercato tutelato, queste condizioni sono stabilite dall’ARERA ogni trimestre. Questo regime fornisce una struttura più regolamentata e uniforme, garantendo una certa protezione ai consumatori.
D’altra parte, il mercato libero opera in un contesto di concorrenza aperta, in cui le compagnie energetiche competono tra loro per offrire le migliori offerte ai clienti. In questo scenario, le compagnie hanno la flessibilità di definire le condizioni contrattuali e le tariffe, il che può portare a una maggiore varietà di opzioni. I consumatori possono beneficiare di programmi fedeltà, sconti, blocco dei prezzi per un periodo stabilito e offerte dual, che consentono di avere un unico fornitore sia per l’energia elettrica che per il gas.
Pro e contro del mercato libero
Il passaggio al mercato libero presenta una serie di vantaggi e svantaggi che i consumatori dovrebbero tenere in considerazione, al fine di prendere una decisione informata sulla loro scelta di regime energetico.
Da un lato, il mercato libero offre una maggiore flessibilità e opzioni personalizzate, grazie alla possibilità di selezionare il proprio fornitore energetico e negoziare condizioni contrattuali su misura. Un vantaggio notevole del mercato libero è infatti la possibilità di scegliere tra tariffe mono orarie o biorarie, valutare l’adeguatezza dei prezzi in base al proprio consumo in kilowattora e selezionare la modalità di pagamento che meglio si adatta alle proprie esigenze.
Questo apre la porta a una competizione tra fornitori, che può tradursi in prezzi più competitivi e servizi personalizzati. Inoltre, numerosi fornitori nel Mercato Libero offrono sconti, programmi fedeltà e servizi aggiuntivi, come la possibilità di bloccare il prezzo dell’energia per un periodo prolungato o usufruire di offerte dual per gas ed elettricità.
D’altra parte, il Mercato Libero può risultare più complesso per alcuni consumatori a causa della vasta gamma di opzioni disponibili, rendendo la scelta del fornitore un processo più articolato. Inoltre, la protezione offerta nel Mercato Tutelato potrebbe risultare inferiore, e il rischio di volatilità dei prezzi potrebbe essere maggiore.
È importante notare che, nonostante queste differenze nei contratti di fornitura e commercializzazione, i costi di rete, del contatore e le imposte rimangono gli stessi in entrambi i regimi, garantendo una certa continuità e parità nei costi di base per i consumatori.
Da quando sarà obbligatorio il passaggio al mercato libero?
Il passaggio obbligatorio al mercato libero dovrebbe avere inizio a partire dal 10 gennaio 2024, sebbene siano emerse considerazioni circa la possibilità di ulteriori ritardi da parte del governo Meloni. Originariamente programmato per il 1 gennaio 2023, questo spostamento nella data di implementazione è stato reso possibile grazie a un emendamento recente.
Questo emendamento non solo ha posticipato l’entrata in vigore, ma ha anche introdotto un regime transitorio noto come “tutele graduali” nelle fasi successive al passaggio. Pertanto, il servizio di maggior tutela, comunemente denominato mercato tutelato, rimarrà in funzione per l’intero anno 2023 e fino all’inizio del mese di gennaio 2024. Questa decisione mira a fornire ai consumatori una transizione graduale verso il mercato libero, al fine di garantire una maggiore stabilità e una migliore comprensione delle scelte energetiche disponibili.
Cosa succede se non si passa al mercato libero?
Nel caso in cui un utente non effettui la transizione al mercato libero entro la chiusura del mercato tutelato, non subirà alcuna sanzione né interruzione delle forniture. Tuttavia, è essenziale comprendere che il mercato di maggior tutela chiuderà definitivamente il 1 aprile 2024, e coloro che non avranno effettuato il passaggio saranno automaticamente coinvolti in un processo di transizione noto come servizio a tutele graduali. Questo processo mira a guidare i consumatori in modo graduale e consapevole verso il mercato libero, assicurando che non rimangano senza fornitore.
Sebbene non ci siano sanzioni o interruzioni delle forniture, è consigliabile non procrastinare la decisione di passare al mercato libero. Infatti, l’ingresso in una fase transitoria può comportare l’assegnazione forzata a un operatore, il che potrebbe comportare una mancanza di controllo sulla scelta del fornitore. Inoltre, anticipare la transizione offre l’opportunità di beneficiare delle tariffe vantaggiose offerte dal Mercato Libero, oltre a fornire una maggiore flessibilità nella selezione di offerte personalizzate.
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