Alla luce delle difficoltà sempre maggiori che la società moderna riserva ai cittadini di ogni età (ma, in particolar modo, ai più giovani) dal punto di vista economico, sono sempre più numerose le persone che in tutta Italia decidono di aprire un mutuo presso un istituto di credito.
I motivi possono essere i più disparati, a cominciare dalla volontà di acquistare una casa nuova o dal desiderio di aprire una piccola attività lavorativa in proprio.
Cosa fare per aprire un mutuo in banca e con chi bisogna prendere accordi
Una volta individuata la banca migliore per aprire un mutuo, il primo passo da compiere è quello di accordarsi con il responsabile che si occupa di questo ambito per delineare tempi e modi in cui restituire la somma ricevuta.
Spesso però capita che, durante il periodo in cui si ricevono le rate prestabilite, vengano a cambiare le condizioni che hanno portato il contraente a chiedere il prestito.
Quando è possibile sostituire l’intestatario del mutuo e quali sono i modi per farlo
E così può sorgere l’esigenza di modificare alcuni parametri concordati inizialmente. Nella maggior parte dei casi si arriva a ridiscutere la somma complessiva e la modalità di rateizzazione, ma succede che venga richiesto di sostituire l’intestatario del contratto stesso. Di solito quest’ultimo aspetto può risultare più problematico, in quanto non tutti gli istituti consentono questa pratica in corso d’opera.
Quando però una banca prevede la possibilità di variare il nominativo dell’intestatario, le possibilità sono due
la sostituzione dell’intestatario, tramite cui il debito verso l’istituto viene completamente addebitato ad un soggetto terzo, che tramite un nuovo contratto accetta di farsene carico;
l’accollo del mutuo, che si verifica quando una terza persona accetta di fornire il proprio nominativo alla banca, garantendo presso di essa in caso di inadempienza del contraente originario (accollo cumulativo), oppure svincolandolo completamente e sostituendosi ad esso (accollo liberatorio).
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