In mercati finanziari sempre più imprevedibili ed esigenti, cambiano anche le modalità di proposte e di erogazione dei prestiti, in particolare dei mutui casa. Banche e istituti di credito offrono soluzioni più personalizzate, o adatte alle esigenze di chi chiede un mutuo. Nel settore immobiliare è possibile scegliere tra mutui a tassi fissi, variabili o misti. Una delle opzioni meno conosciute è il mutuo a tasso misto bilanciato. Scopriamo come funziona, cosa cambia rispetto al misto e quali sono i possibili vantaggi.
Come funziona un mutuo a tasso misto?
Il mutuo a tasso misto consente di alternare, durante il piano di ammortamento, tra un tasso fisso e un tasso variabile, e viceversa. Però, non tutti i tassi misti sono uguali, infatti è possibile scegliere tra due principali tipologie di mutuo a tasso misto:
Mutuo a tasso fisso “con opzione”: permette di modificare il tipo di tasso d’interesse durante l’ammortamento, passando da variabile a fisso o viceversa, a scadenze prefissate dal contratto. Questa è la forma più diffusa di mutuo a tasso misto;
Mutuo a tasso misto bilanciato (o tasso mix): questo tipo di mutuo è oggi meno comune nelle offerte degli istituti di credito.
Cos’è il mutuo a tasso misto bilanciato?
Il mutuo a tasso misto bilanciato prevede rate composte in parte da un tasso fisso e in parte da un tasso variabile, secondo una percentuale stabilita al momento della stipula del contratto di mutuo. Questa soluzione rappresenta una forma “pura” di tasso misto, dove il mutuatario può scegliere la composizione del tasso. Ma vediamo come funziona nella pratica.
Come funziona il mutuo a tasso misto bilanciato
Nel mutuo misto bilanciato, una quota del capitale viene rimborsata a tasso fisso e un’altra a tasso variabile. Il mutuatario può decidere il peso di ciascun tasso, entro i limiti della normativa vigente.
Ad esempio, aumentare la quota a tasso fisso potrebbe garantire una maggiore stabilità della rata mensile, ma potrebbe anche portare a un aumento complessivo degli interessi da pagare. Al contrario, la quota a tasso variabile farà oscillare la rata mensile in base alle variazioni del mercato, quindi dello spread e delle politiche monetarie adottate in un dato periodo.
Come si calcola il tasso bilanciato?
Il tasso bilanciato si calcola combinando una parte a tasso fisso e una a tasso variabile. La componente variabile segue l’andamento dell’Euribor, mentre la parte fissa rimane costante. La proporzione tra le due componenti viene decisa al momento della stipula del contratto, in base alle preferenze del mutuatario. Ecco un esempio pratico.
Un tasso bilanciato potrebbe essere composto da un 3% fisso e un 2% variabile. Una volta stabilite regole e percentuali sul contratto, il costo complessivo del tasso sarà il risultato di una media ponderata di queste due percentuali, determinando così l’importo finale della rata.
Differenze tra mutuo a tasso misto e mutuo a tasso misto bilanciato
Il tasso misto e il tasso mix bilanciato non funzionano allo stesso modo. Vediamo cosa cambia tra le due soluzioni:
Il mutuo a tasso misto bilanciato prevede che la rata sia costantemente divisa tra tasso fisso e variabile;
Il mutuo a tasso misto tradizionale permette di alternare periodi a tasso fisso con periodi a tasso variabile. Nel mutuo a tasso misto, il mutuatario può decidere, a intervalli prestabiliti, di passare da un tasso all’altro. Questo lo rende adatto a chi riesce a monitorare l’andamento dei mercati finanziari e desidera sfruttare i vantaggi dei tassi variabili o fissi in momenti specifici.
Pro e contro del mutuo a tasso misto bilanciato
Il mutuo misto bilanciato può convenire per i seguenti motivi:
Potrebbe garantire maggiore stabilità grazie alla componente a tasso fisso;
È flessibile, poiché si possono sfruttare eventuali vantaggi dei tassi variabili oscillanti;
Permette di personalizzare il mix tra tasso fisso e variabile, a seconda delle proprie esigenze.
Nella scelta di un mutuo a tasso misto bilanciato bisogna considerare anche i possibili svantaggi, tra i quali:
È più complesso nel calcolo, rispetto ai mutui a tasso fisso o variabile;
Può costare di più, se la quota a tasso fisso è preponderante;
Dipende anche dall’andamento dello spread, che potrebbe far i tassi variabile tradizionali, ma anche scendere rispetto ai tassi fissi;
Risente delle offerte ancora limitate da parte degli istituti di credito.
Quindi, conviene?
Quando conviene il mutuo a tasso misto bilanciato?
Il mutuo a tasso misto bilanciato rappresenta una delle soluzioni più versatili per chi cerca stabilità e flessibilità nel proprio piano di ammortamento. In genere, può risultare conveniente quando:
il cliente mutuatario è indeciso tra il tasso fisso e variabile e vuole trovare un equilibrio tra i vantaggi e gli svantaggi di entrambe le opzioni;
il cliente possiede una certa familiarità con i mercati finanziari, pertanto si interessa delle future previsioni e variazioni dei tassi d’interesse.
In genere, la scelta della tipologia di mutuo è una fase delicata, che andrebbe valutata con attenzione, e con il supporto di strumenti utili quali, ad esempio, il Pies.
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