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Le Ultime Notizie del Settore Immobiliare

Immagine del redattoreAndrea Tagliabue - Consulenza Immobiliare Su Misura

IN CHE COSA CONSISTE L’USUFRUTTO VITALIZIO?

Lo scenario che stiamo per descrivervi si verifica molto di frequente in tutta Italia e coinvolge decine di migliaia di cittadini che ogni anno scelgono di avvalersi di questa possibilità prevista dalla legge.

Stiamo parlando del contratto di usufrutto vitalizio, a cui si ricorre nei casi in cui il proprietario di un immobile o di una residenza decida di lasciare il proprio bene nella piena disponibilità di una terza persona fin quando è in vita.

Uno scenario che spesso si verifica quando un familiare – sia esso uno dei genitori, un nonno anziano o un lontano zio – sceglie di intestare la propria casa ad un erede: quest’ultimo accetta la titolarità dell’alloggio ma concede al proprio avo il cosiddetto usufrutto vitalizio, in modo che possa continuare a goderne finché vive.


Usufrutto vitalizio, tutto quello che c’è da sapere

Aldilà del caso specifico, la normativa in materia parla proprio di “godimento del bene” ma, a differenza della situazione descritta in precedenza, non viene fatta alcuna distinzione tra proprietà mobile o immobile: questo significa che l’usufrutto vitalizio può essere validato non solo per una casa o un qualsivoglia edificio, ma anche per un mezzo di spostamento come un’automobile o un camion, passando per gli arredi e gli utensili, fino alle attrezzature professionali o sportive.

Mentre al legittimo titolare continua comunque ad essere riconosciuta la nuda proprietà del bene, l’usufruttuario acquisisce tutti i diritti collegati al suo nuovo status: non solo ne ha la piena disponibilità in ogni momento, ma può anche decidere a sua volta di affittarlo a soggetti terzi.


Come calcolare il valore dell’usufrutto vitalizio

Infine, viene riconosciuta all’usufruttuario anche la possibilità di cedere interamente il beneficio dell’usufrutto ad un’altra persona. Questo può avvenire anche senza l’approvazione del proprietario, dato che la sua titolarità sul bene non viene modificata né subisce alcuna alterazione.

A cappello di questo discorso è bene sapere che è possibile calcolare il valore dell’usufrutto vitalizio moltiplicando il prezzo catastale della piena proprietà per il tasso di interesse legale e poi per il coefficiente tabellare (dato che viene fornito dagli appositi uffici).



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