
Il Ministero dell’Interno ha ridefinito le regole con un modello unico per la certificazione di perdita di gettito Imu coinvolgendo i Comuni delle regioni a statuto ordinario
Che cos’è la certificazione per la perdita di gettito Imu per i morosi
Tale tipo di certificazione è una particolare misura che viene presa in considerazione quando si verificano situazioni di morosità nei pagamenti dell’Imu.
Quando un contribuente diventa moroso e non riesce a pagare l’Imu nei termini previsti, possono essere adottate diverse misure per affrontare la situazione. Una di queste misure è, appunto, la certificazione della perdita di gettito Imu. Con la presentazione del certificato si attesta che il Comune ha subito una perdita di entrate a causa dell’omesso pagamento da parte del contribuente moroso.
In genere, è il Comune che verificata la morosità, notifica il contribuente e, in assenza di pagamento, emette la certificazione. Questa misura ha un duplice vantaggio:
rappresenta un incentivo per i contribuenti a regolarizzare la propria posizione e ad adempiere agli obblighi fiscali;
aiuta i Comuni a monitorare e gestire la riscossione delle imposte locali per garantire il corretto funzionamento dei servizi pubblici.
In sintesi, la certificazione per la perdita di gettito Imu serve a proteggere gli interessi finanziari del Comune, a incentivare il pagamento puntuale delle imposte locali da parte dei contribuenti e a garantire che le entrate necessarie per sostenere i servizi comunali siano effettivamente riscosse.
Le modalità per il rimborso della prima rata Imu
Le modalità applicative della certificazione sono disciplinate dal decreto-legge 25 maggio 2021, n.73 (convertito nella legge 23 luglio 2021, n.106) e stabilisce l’esenzione dell’Imu per l’anno 2021 per gli immobili locati a uso abitativo con sfratto per morosità entro il 28 febbraio 2020 o sospeso fino a giugno 2021. Inoltre, l’esenzione si estende anche a chi ha ottenuto lo sfratto successivamente al 28 febbraio 2020, con esecuzione sospesa fino a settembre o dicembre 2021.
Il comma 2 dello stesso articolo prevede il rimborso della prima rata Imu 2021 per questi soggetti, con le modalità stabilite dal Ministro dell’Economia e delle Finanze. Questo non solo allevia il peso finanziario per gli inquilini morosi ma supporta anche i comuni nelle sfide legate alle minori entrate, istituendo un fondo di 115 milioni di euro per l’anno 2021.
I dettagli delle modalità di rimborso sono stati già specificati in un decreto del 30 settembre 2021. Gli interessati devono presentare un’istanza di rimborso al Comune competente, dichiarando i requisiti e l’importo del rimborso entro il 30 giugno.
Un provvisorio ristoro è stato effettuato a ottobre 2021, con un acconto di 34,5 milioni di euro assegnato a comuni capoluogo e altri con requisiti specifici. L’importo rimanente di 80,5 milioni sarà distribuito successivamente in base ai dati certificati dai comuni, dimostrando un approccio equo.
Il modello unico
Il Viminale ha ora predisposto un modello unico per la certificazione della perdita di gettito Imu per il 2021, coinvolgendo tutti i comuni delle Regioni a statuto ordinario. Questo modello è utilizzabile anche per coloro che hanno già ricevuto l’acconto, calcolando automaticamente il conguaglio.
Per accedere al fondo, i Comuni devono compilare il modello online, garantendo la firma digitale del responsabile del servizio finanziario. Questo processo, oltre a semplificare le pratiche, assicura un’efficace gestione delle richieste.
La trasmissione del modello deve avvenire esclusivamente in modalità telematica tramite il Sistema Certificazioni Enti Locali disponibile sul sito del Ministero dell’Interno. Le amministrazioni locali avranno a disposizione dal 1° dicembre 2023 al 29 marzo 2024 per completare questa importante fase.
Compilazione del modello
La compilazione del modello va effettuata sul sito del Dipartimento per gli affari interni e territoriali alla pagina web accessibile con le modalità e le credenziali già in uso a ciascun ente. Sul sito è stata pubblicata anche una guida pratica per agevolare il processo, garantendo una compilazione accurata e tempestiva.
La mancata presentazione del certificato comporta l’esclusione dal ristoro e la restituzione dell’eventuale acconto ricevuto. Un’adeguata attenzione a questa scadenza contribuirà a garantire che gli enti locali possano beneficiare appieno di questo supporto finanziario cruciale.
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