REGOLAMENTAZIONE DEGLI AFFITTI BREVI: IN ARRIVO LA BANCA DATI EUROPEA
- Andrea Tagliabue - Consulenza Immobiliare Su Misura

- 3 set 2024
- Tempo di lettura: 3 min
L'Europa sarà dotata di una banca dati in grado di contenere tutte le informazioni del mercato degli affitti brevi. Ecco cosa sapere.

La recente approvazione del Regolamento da parte del Consiglio dell’Unione europea riguardante la “Raccolta e condivisione dei dati riguardanti i servizi di locazione di alloggi a breve termine” segna un punto di svolta nel panorama normativo europeo in materia di affitti brevi.
Ora il testo è atteso in Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea e diventerà operativo tra 24 mesi. Pertanto, tra due anni, l’Europa sarà dotata di una banca dati in grado di contenere tutte le informazioni del mercato degli affitti brevi.
Gli obiettivi del Regolamento
L’adozione di questo regolamento introduce un quadro uniforme per la registrazione e la condivisione delle informazioni relative agli affitti brevi, con l’intento primario di monitorare e gestire l’impatto di tali locazioni sui territori interessati.
Non solo: la creazione di una banca dati europea uniforme e l’obbligo di registrazione sono strumenti volti a garantire un equilibrio tra le opportunità economiche offerte dagli affitti brevi e la necessità di tutelare gli stessi turisti, che sono i principali attori del mercato degli affitti brevi.
Come sottolinea il Consiglio UE in una nota, “questo atto legislativo aumenterà la trasparenza nel settore della locazione di alloggi a breve termine e aiuterà le autorità pubbliche a regolamentare questa parte sempre più importante del settore turistico”.
Le principali novità introdotte dal nuovo regolamento
In questa tabella si riassumono le principali novità introdotte dal nuovo regolamento, dettagliando:
le procedure di registrazione per gli host e le proprietà;
le responsabilità delle piattaforme online;
l’incrocio delle informazioni per facilitare il controllo fiscale e le nuove misure di imposizione fiscale per gli host non professionali.
La situazione in Italia
Sul fronte nazionale, Governo e Regioni stanno cercando di creare una piattaforma unica idonea a facilitare la comunicazione tra i diversi software regionali utilizzati per la gestione del Codice Identificativo Nazionale (CIN).
Il Codice è stato introdotto come strumento per garantire una maggiore trasparenza e regolamentazione del mercato delle locazioni brevi e funge da elemento di identificazione univoco per ogni unità immobiliare messa a disposizione per soggiorni turistici, consentendo alle autorità competenti di monitorare e gestire più efficacemente le offerte sul territorio nazionale.
La diversificazione degli strumenti informatici adottati dalle Regioni, tuttavia, ha generato una frammentazione del sistema.
Infatti, solo alcune Regioni hanno aderito al sistema unificato Ross1000, altre hanno optato per soluzioni proprie, creando una pluralità di sistemi che rende complesse le operazioni di controllo e gestione da parte delle autorità nazionali.
L’introduzione di una piattaforma nazionale mira a superare questa frammentarietà, creando un canale di comunicazione diretto tra i vari software regionali con l’obiettivo di garantire un flusso di informazioni omogeneo e tempestivo, che permetta di coordinare in maniera più efficace le politiche abitative e turistiche a livello nazionale.






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